Il tricipite brachiale è il più importante muscolo posteriore del braccio ed è formato da 3 capi: lungo, laterale e mediale.
Ha in particolare 3 funzioni:
estensione del gomito
estensione della spalla (capolungo del tricipite)
pronazione dell’avambraccio
Questo muscolo è responsabile della maggior parte del volume del braccio ed è quindi fondamentale per chi pratica bodybuilding.
Può essere d’aiuto ai praticanti del calisthenics per il raggiungimento di skills come ad esempio: il muscle up.
Nel powerlifting sviluppare un tricipite forte può essere utile per superare lo “sticking point” in chiusura nella panca piana e nella military press.
E’ possibile far crescere le braccia esclusivamente a corpo libero?
La risposta è si, ma è necessario un range di ripetizioni adeguato, una concreta progressione nei movimenti ed un’alimentazione ipercalorica.
Il nostro corpo non ha la possibilità di riconoscere se stiamo sollevando un bilanciere oppure il nostro peso corporeo, quindi potremo ottenere dei buoni risultati.
Vi mostrerò tre ottimi esercizi che potrete eseguire e la maggior parte di questi non richiedono attrezzatura.
Inoltre vi illustrerò i movimenti in ordine crescente di esecuzione ed alcuni metodi per modulare la difficoltà stessa dell’esercizio.
Ho pubblicato un video dedicato all’argomento sul mio canale Youtube che potrà esservi utile nel comprendere la tecnica di esecuzione degli esercizi.
Estensione del tricipite
Il movimento è davvero semplice: bisognerà tenere le spalle più indietro rispetto ai gomiti ed effettuare un’estensione.
In questo esercizio oltre al tricipite, interviene anche il dentato anteriore e i dorsali.
– Prima fase del movimento, molto simile al plank sui gomiti.
Estensione del gomito
I punti chiave per una corretta esecuzione sono:
mantenere i gomiti vicino al corpo
arrivare all’estensione completa del gomito
movimento controllato
retroversione del bacino (nelle varianti più avanzate)
Estensioni al muro
Questo è l’esercizio più semplice che potrete effettuare, più il corpo sarà inclinato e più sarà difficile.
Se avete raggiunto un livello più avanzato potreste inserire gli esercizi meno impegnativi nel riscaldamento.
Estensioni con ginocchia a terra
Per diminuire la difficoltà dell’esercizio dovrete portare i gomiti più lontani rispetto alle spalle e viceversa per aumentarne l’intensità.
Estensioni tricipiti gambe tese
Qui le gambe saranno estese e utilizzerete maggiormente il core.
Per rendere il movimento più difficile si possono applicare le modalità dell’esercizio precedente.
Estensioni alla sbarra
Questa variante è interessante perché si avrà un maggior range di movimento rispetto alla variante a terra.
Se volete rendere l’esercizio più facile vi basterà eseguirlo su una sbarra più alta e viceversa per aumentarne la difficoltà.
Se non avete una sbarra e fate allenamento a casa potete utilizzare una sedia robusta.
Estensione agli anelli
L’esercizio comincia a diventare davvero difficile.
Sarà più importante mantenere la contrazione degli addominali e dei glutei per stabilizzare la posizione.
Per modulare la difficoltà si utilizzeranno gli stessi metodi della variante alla sbarra, quindi vi basterà alzare o abbassare gli anelli.
Per renderlo ancora più impegnativo potreste eseguirlo con piedi su rialzo/panca.
Esercizi per tricipiti a casa | Piegamenti
Piegamenti a diamante
I piegamenti sono tra i migliori esercizi per tricipiti a casa.
La postura è quella di un normale piegamento, l’unica differenza è legata alle mani che saranno vicine fra loro in modo da formare un “diamante”.
Questo esercizio coinvolgerà anche la muscolatura dei pettorali e delle spalle.
Quando effettuate il piegamento, cercate di non inarcare la schiena e di portare i gomiti verso l’interno.
Per semplificarlo si può eseguire (come l’esercizio precedente) al muro e ponendo le ginocchia a terra.
Possiamo rendere l’esercizio più difficoltoso inserendo delle tenute nella parte bassa del movimento oppure utilizzando una zavorra sulla schiena.
Se avete dolori al polso e/o non avete una buona mobilità vi consiglio una di queste due varianti.
Piegamenti stretti parallele basse
Piegamenti per tricipiti a terra
Esercizi tricipiti a casa | Dips
I dip alle parallele sono uno dei migliori esercizi per la parte superiore del vostro corpo.
Se siete sprovvisti di parallele, potreste utilizzare delle sedie stabili.
Una variante interessante che potrete utilizzare è quella con i piedi a terra.
Per enfatizzare maggiormente il lavoro sul tricipite possiamo eseguire il movimento portando il gomito leggermente più indietro rispetto al polso.
Non esagerate con questo accorgimento, perché potrebbe causare infiammazioni alle persone con tendini non condizionati adeguatamente.
Esercizi tricipiti a casa | Conclusioni
Avere delle braccia sviluppate con il calisthenics è possibile ma bisogna essere costanti e allenarsi in maniera corretta.
Vi consiglio di selezionare le varianti di cui avete 8/12 ripetizioni e di eseguire almeno 3 serie per esercizio.
Sul mio instagram (michele.ruscitto) ho pubblicato una routine di allenamento per principianti, intermedi e avanzati.
Se ti è piaciuto l’articolo, ti chiedo di lasciare un like e di condividerlo con i tuoi amici.
Non smettete di allenarvi anche in questo brutto momento (coronavirus) ma sfruttate il tempo libero per impegnarvi ancora di più, soprattutto se eravate abituati ad alti carichi.
I tricipiti sono un muscolo altamente sottovalutato, sia dal bodybuilder che dal powerlifter.
Sono muscoli estremamente utili in panca piana (per il powerlifter) ed altrettanto importanti per la massa muscolare delle braccia (bodybuilder).
In questo mio nuovo video, uscito per il Project Invictus, scoprirai quello che devi sapere sul come allenare i tricipiti sia in ottica powerlifting che in ottica bodybuilding.
Come sempre, se apprezzi il video, ricordati di lasciare un like, commentare, ed iscriverti al canale (sia del Project Invictus che al mio).
P.S. Nella descrizione del video, puoi approfondire l’argomento allenamento tricipiti leggendo l’intero articolo uscito sul sito del Project.
Quali sono i dieci migliori esercizi che non stai facendo in palestra?
Questo video nasce per rispondere a questa domanda.
Ciao sono Nicholas Rubini e mi occupo di allenamento della forzae di powerbuilding.
Se ancora non l’hai fatto iscriviti al canale e lascia un like se ti piace il video, iniziamo subito.
Innanzitutto, perché i 10 migliori esercizi che non stai facendo?
Semplicemente per il fatto che in Italia questi esercizi sono sicuramente poco conosciuti, molto meno rispetto all’estero, rispetto al resto dell’Europa e soprattutto rispetto alla Russia e in particolar modo all’America.
Questi li reputo esercizi davvero fondamentali o comunque molto importanti per accrescere sia la nostra forza che la nostra massa muscolare.
Sono esercizi particolari, alcuni richiedono anche determinata attrezzature che non sono disponibili a tutti, però voglio comunque mostrarvliper farveli quantomeno conoscere.
Cominciamo subito con i migliori esercizi da palestra che NON fai.
Tutti gli altri non saranno in classifica, ma al primo posto meritatamente, il primo esercizio che nessuno fa,o pochissimi fanno in palestra è il Trap Bar Deadlift.
Ovvero lo stacco da terra con bilanciere Trap Bar.
Questo è in assoluto il miglior esercizio per la forza generale che un atleta può fare
E’ un esercizio davvero multiarticolare in cui quasi tutti i muscoli del corpo ed è davvero fondamentale per accrescere la forza muscolare di tutto il corpo.
Lavorano dal trapezio in isometria fino ai quadricipiti passando per i lombari, l’addome in isometria edavvero tanti altri muscoli piccoli e grandi.
E’ davvero un esercizio che reputo il migliore in assoluto per la forza generale.
Logicamente tanti powerlifter che alenano la forza non utilizzano troppo questo esercizio perché non è così specifico per loro.
In gara Infatti si misura la forza dello stacco da terra classico, variante Sumo logicamente oppure col conventional e non si misura la Trap Bar.
Per tutti gli altri però, che tu sia un bodybuilder o un atleta o uno sportivo che vuole aumentare la forza massima e la forza in generale di tutto il tutto il corpo la Trap Barè davvero il bilanciere in assoluto da considerare maggiormente.
Perché ti permette di sollevare carichi più elevati in assoluto.
Al secondo posto, anche se ripeto non sono classificati, è la panca con slingshot.
La slingshot è una banda elasticache ti stringe molto forte e ti fa tenere in adduzione le spalle e ti permette di sollevare dei carichi più elevati in panca piana, provare per credere.
E’ semplice e spingere un 5-10 se non addirittura 15% in più grazie alla slingshot.
Un esempio classico è fare 3 ripetizioni con il proprio massimale.
Quando si utilizza questo tipo di banda, purtroppo in Italia praticamente non si trova, lo trovi praticamente soltanto in Gran Bretagna, Germania o comunque all’estero, lo slingshot è però davvero un attrezzo molto molto utile.
In particolar modo per chi cerca di far crescere la panca piana, è particolarmente interessante perché ti permette di sovraccaricare il gesto senza farti sforzare eccessivamente le articolazioniquindi assolutamente consigliato.
Alla numero 3 la board Press, sempre un esercizio complementare per la panca piana, ne ho abbondantemente parlato sul mio sito web NicholasRubini.it e troverai il link in descrizione video tutti quanti gli articoli di cui sto accennando.
E’ un esercizio davvero incredibile per aumentare la forza non soltanto del petto ma anche delle braccia dei tricipiti in particolare.
Con la board Press, così come lo slingshot, riusciamo a sovraccaricare i nostri muscoli grazie al fatto che il Rom si accorcia notevolmente rispetto alla panca piana.
Quindi appunto così come come può essere con la slingshot, magari possiamo aggiungere 20-30 o addirittura 40 kg rispetto al massimale accorciando di molto il Rom.
Può essere utilizzata di diverse misure dai 2-3 cm fino ai 10 o 15 cm addirittura, a seconda.
Anche questo attrezz,o che non si trova da comprare, io me lo sono fatto fare tu puoi fa lo stesso o puoi farlo tu stesso se sei pratico con del legno, assolutamente consigliat.
Al numero 4 passiamo alla Floor Press, un’altra variante della panca piana.
Semplicemente anziché stare sdraiati su una panca stiamo sdraiati per terra.
Sembreremmo imbecilli, molti ci guarderanno male ve lo garantisco perché mi capita settimanalmente, ma la floor press è un esercizio incredibile per aumentare la forza delle braccia e la parte finale del movimento della panca piana.
Assolutamente consigliato sia in ottica forza sia per finire i tricipiti e dopo aver fatto i complementari, multiarticolari più importanti ed i fondamentali.
Alla numero 5 passiamo ad un’altra alzata, lo stacco dai blocchi.
Non esistono soltanto gli stacchi da terra normali classici o conventional, esistono anche le varianti degli stacchi da terra.
Uno di questi, tra i miei preferiti in assoluto, è lo stacco dai blocchi.
Anzi, è un esercizio che consiglierei praticamente a tutti quelli che vogliono aumentare la forza massima dell’intero corpo perché è vero che non è così semplice fare gli stacchi da terra, molto più semplice fare gli stacchi dai blocchi.
Infatti i problemi con la tenuta lombare si avvertono soprattutto quando si fanno gli stacchi da terra o stacchi con deficit, quando il Rom è davvero molto lungo.
Quando accorciamo il Rom l’esercizio diventa incredibilmente più semplice.
Non sto affatto dicendo che sia semplice fare gli stacchi dai Blocchi e che chiunque possa farlo senza badare alla tecnica.
No, la tecnica è assolutamente fondamentale sempre e comunque, ma riuscire a fare gli stacchi dai blocchi è sicuramente più semplice rispetto agli stacchi da terra normali.
Allo stesso modo come per la Floor o la Board Press,rispetto all’esercizio principale, allo stacco classico, possiamo sovraccaricare il gesto.
E quindi riuscire a fare o più ripetizioni a parità di carico oppure le stesse ripetizioni ma con carichi superiori.
Un altro esercizio che trovo davvero interessantissimo eche praticamente nessuno conosce è il Reeves deadlift.
Inventato ovviamente da Steve Reeves.
In questo caso afferriamoil bilanciere non daimanubri o dal bilanciere stesso ma dai dischi, quindi la presa diventa estremamente complessa e sentirete lavorare l’upper back ed i trapezi come mai prima, provare per credere.
Personalmente apprezzo questo esercizio in ogni modo ma la variante che preferisco in assoluto ènuovamente utilizzando la trap bar come bilanciere.
Alla numero 7 inserisco il Bench Row, praticamente un esercizio di rematore, però è una sua variante.
Ci sdraiamo sulla panca, siamo però a pancia in giù e solleviamo con il classico movimento del rematore il bilanciere verso il petto.
Logicamente in questo caso non arriverà al petto ma sbatterà sulla panca.
Questo esercizio è semplice da eseguire, molto molto bello e si riesce a sovraccaricare bene l’intero gran dorsale.
E’ una variante che addirittura preferisco rispetto al rematore da in piedi in tanti casi perché devo dire che il rematore con bilanciere è uno degliesercizi che si vede fare peggio in assoluto in palestra.
Col Bench Row è molto più difficile puntare sul cheating: è un movimento che ti stabilizza maggiormente e difficilmente puoi rubare così tanto, effettuare tanto cheating come col rematore da in piedi.
Alla numero 8 lo stacco sumo, il tanto denigrato, insultato stacco sumo.
Lo stacco sumo è uno di quegli esercizi che rende forti, punto e basta.
Grazie al fatto che siamo in una posizione che ci permette di utilizzare maggiormente le gambe e lasciare un pochino più stare il lombare, riusciamo a caricare davvero tanto.
Motivo per cui molti atleti riescono a fare più di sumo rispetto alconventional.
Non è sempre vero, non è questo che sto dicendo.
Però tante volte chi passa allo stacco sumo vede i massimali alzarsi.
In particolar modo, generalmente, gli uomini che stanno tra i 65 e 85-90 kg tendenzialmente, statisticamente parlando, riescono a sollevare di più con il Sumo.
Poi dipende logicamente in particolar modo dalle leve e dalla conformazione del bacino ma, provare per credere, il Sumo generalmente permette di sovraccaricare ulteriormente il movimento e di includere più gamba tralasciando un pochino di più il lombare.
La tenuta lombare quindi diventa al tempo stesso meno un problemarispetto allo stacco conventional.
Alla numero 9 molti la fanno come variante e moltidiranno “ah Io già lo faccio”.
Non ci credo, o meglio, fammi vedere un video perché in pochi fanno le trazioni con sovraccarico.
Tantissimi fanno le trazioni anche se devo devo dire che in pochissimi fanno le trazioni correttamente eseguite full Rom con un movimento adeguato.
Ma in pochissimi vedo farle con il sovraccarico: non si diventa forti facendo un 3×5 o 3x8 o un 3 x 10 con delle trazioni a corpo libero.
Quando arriviamo a 3 x 10 è inutile continuare a fare le trazioni così, a corpo libero, come fanno tutti quanti.
Devi cominciare a sovraccaricare il gesto.
Ricordati che la massa muscolare ed anche la forza aumentano con il sovraccarico progressivoquindi non puoi ripetere lo stesso gesto senza introdurre delle variabili che
complicano il gesto stesso e che lo rendono più complesso e più difficile.
Il modo più semplice per farlo èaggiungere del carico.
Se fai ad esempio un 3 x 10 con le con le trazioni a corpo libero ti sarà semplice aggiungere 5 o 10 kg attraverso una cintura o prendendo un manubrio tra le gambe o incastrarlo tra i piedi.
Piano piano vedrai che riuscirai a fare anche 10, 20, 30, 40 kg di sovraccarico e questo ti tornerà estremamente utile per aumentare la forza del tuo dorsale e non solo.
Vedrai crescere anche le braccia, l’intera schiena.
Quindi assolutamente consigliato: non limitarti a fare le trazioni a corpo libero, comincia a fare le trazioni con sovraccarico e vedrai che incredibili benefici che trarrai da questo esercizio.
Alla numero 10, uno dei miei preferiti in assoluto.
Forse lo preferisco addirittura alla panca piana e vale lo stesso discorso fatto per le trazioni,
I Dip alle parallele con sovraccarico sono uno degli esercizi migliori in assoluto che non vedo fare praticamente nessuno in palestra.
Eppure sono un esercizio fantastico: ti permettono di far lavorare l’intero upper body.
Lavora sì il petto,ma lavorano tantissimo anche le braccia, in particolar modo il tricipite e anche tutto il deltoide.
Quindi è un esercizio davvero completo per l’upper body.
Anche qui non limitiamoci a fare il solito 3x8 o 3x10 o 4x10 di i Dip alle parallele.
Non ci permetterà di crescere più di tanto, o meglio, cresceremoper arrivare a questi numeri.
Ma dopodichècosa si fa?
Bisogna continuare ad aumentare.
Il modo più semplice diretto e veloce per farlo è mettere del carico.
Quindi una volta che hai raggiunto il tuo bel 4×10,che qualsiasi persona al mondo può riuscire a fare, quindi non limitarti, non fermarti lì e comincia ad aggiungere sovraccarico.
Anche qui puoi partire con semplicemente un manubrio da 4,5,6 kg, poi puoi passare alla cintura e mettere quelli delle zavorre da 10, 20, 30, 40 kg.
Non pensare che siano troppi.
Non pensare che ti rovini le spalle.
Se la crescita è graduale, se il movimento è corretto, se il tuo allenamento è sensato, il Dip alle parallele con sovraccarico può solo farti del bene.
Tutto qua.
Questi sono i miei 10 esercizi preferiti che non vedo fare praticamente da nessuno in palestra e che reputo invece assolutamente utili se non fondamentali addirittura quasi impriscindibili la maggior parte di questi se vuoi diventare forte e muscoloso.
Inseriscili nella tua programmazione e falli in maniera sensata e vedrai sicuramente risultati.
Spero che questo video ti sia piaciuto, che ti sia stato utile, e se ancora non l’hai fatto mi raccomando di lasciare un like, iscriverti al canale e commentare sotto al video per dirmi qual è tra questi il tuo esercizio preferito in assoluto e soprattutto fammi sapere se mi sono dimenticato un esercizio che secondo tenessuno fa in palestra ma che reputi fondamentale.
I dip alle parallele sono uno dei migliori esercizi per pettorali, tricipiti, deltoidi anteriori ed in generale per l’upper body che si possano fare.
Preferisci guardare ed ascoltare piuttosto che leggere?
I dips vengono da sempre utilizzati in ambito bodybuilding (Vince Gironda, che preparava Arnold, era tra i suoi più grandi fan) ed in ambito powerlifting, per l’eccelso valore dell’esercizio sia a livello ipertrofico che di forza.
Arnold Schwarzenegger alle prese coi dip zavorrati.
E’ interessante ricordare come Vince Gironda preferisse questo esercizio per sviluppare la massa muscolare dei pettorali alla decisamente più celebre panca piana.
Non solo, i dips vengono ampiamente utilizzate anche da strongman, ed in generale da tutti quegli atleti che necessitano di aumentare forza e massa nella parte superiore del corpo.
Pensa invece al di fuori della nostra nicchia di palestrati, ai ginnasti.
Parte superiore del corpo che trasuda forza e virilità, petto scolpito che Michelangelo a confronto.. e braccia enormi.
Pensi i ginnasti stiano ore ed ore a fare tricipiti ai cavi, estensioni e french press?
No.
Passano ore sugli anelli a spingere e “dippare”.
I Dips sono lo squat della parte superiore del corpo. – Mike Mentzer, BodyBuilder
Dip alle parallele muscoli coinvolti
Tra i principali muscoli reclutati dai dips correttamente eseguiti, troviamo:
Pettorali
Tricipiti
Deltoidi anteriori
Core
Probabilmente proprio in questo ordine di reclutamento ed importanza, anche se il reclutamento può variare – come vedremo – a seconda dell’impugnatura che adottiamo sulle parallele.
Ma cosa sono le dip alle parallele?
Giusto, magari hai sentito nominare questo esercizio ma non lo conosci bene.
A volte è più facile spiegarsi con un video.
Eccomi alle prese coi dips alle parallele a corpo libero.
In questa esecuzione, nota bene come non scendo troppo verso il basso, proprio per mostrare una esecuzione più semplice e che difficilmente può causare problemi alle spalle in soggetti sani.
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Come eseguire i dip alle parallele
L’esercizio in sè è relativamente facile da eseguire, e non richiede uno studio approfondito della tecnica come la panca piana o altri esercizi fondamentali con bilanciere.
E’ però vero che i dips recano fastidio all’articolazione della spalla in un discreto quantitativo di soggetti, ed in alcuni casi anche ai gomiti.
Se decidi quindi di provare questo esercizio, assicurati di partire con estrema calma, dopo esserti riscaldato a dovere, e di non avere infortuni alle spalle presenti o passati.
Inoltre, sarebbe bene riuscire a fare consecutivamente e fluidamente almeno una ventina o trentina di piegamenti sulle braccia, prima di passare a testare questo tassante esercizio.
In breve, per una corretta esecuzione dei dip, devi:
Impugnare saldamente le parallele
Prendere un ampio respiro e contrarre core e stabilizzatori
Stabilizzare e bloccare le spalle
Scendere con controllo verso il basso
Mantenere i gomiti vicini al corpo
Mantenere i piedi sotto o dietro di te
Fermarti non appena raggiungi o superi di poco i 90 gradi
Spingere con forza con pettorali e tricipiti per risalire fino al punto di partenza
Espirare e ripetere per il numero di ripetizioni prefissate o utili
Guarda il video per capire meglio l’esecuzione.
Dip alle parallele per pettorali, a cosa servono?
Come ogni altro esercizio multiarticolare, anche il dip lavora molteplici muscoli contemporaneamente (è un pregio, non un difetto).
Se vuoi spostare il focus sui pettorali, mentre scendi sposta il petto lievemente in avanti e rendi la presa (se possibile), lievemente più ampia.
Un altro trucco è quello di non estendere compleamente le braccia in cima, in quanto la porzione finale del movimento è prevalentemente a carico del tricipite.
Dip alle parallele per tricipiti
Se vuoi invece spostare il focus dell’esercizio sui tricipiti, stringi ancor più vicino al corpo i gomiti, e concentrati sull’ultima porzione di movimento, ovvero la fase di chiusura in alto.
Se sono troppo debole per eseguire i dips?
Diventa più forte con la panca piana, la military press, ed i piegamenti sulle braccia.
Se proprio vuoi cominciare, aiutati con l’ausilio di bande elastiche, semplici ed economiche.
Dip con sovraccarico
Una volta diventato abbastanza forte da riuscire ad eseguire correttamente 12-15 ripetizioni a corpo libero, puoi cominciare ad aggiungere del carico grazie ad una cintura apposita.
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La catena regolabile è compatibile con le regolazioni di pesi semplici e veloci.
Da usare durante gli affondi, le trazioni, il CrossFit. Ideale per atleti in vari allenamenti.
Il limite dell’allenamento a corpo libero è proprio quello di non poter sovraccaricare ulteriormente un movimento, ma grazie alla cintura per dip, possiamo farlo.
Possiamo eseguire i dip con sovraccarico in un range ad alte ripetizioni (8-15) per stimolare ipertrofia, o a basse ripetizioni per aumentare la forza.
Eccomi alle prese con un sovraccarico di 50 kg per 4 ripetizioni, al peso di 77 kg.
Quando posso reputarmi forte con i dips con sovraccarico?
Non sono mai state canonizzate come esercizio, ma possiamo dire che:
fare 5 ripetizioni con la metà del tuo peso corporeo come sovraccarico è sinonimo di buona forza
arrivare a 3 ripetizioni con il proprio peso corporeo appeso in vita è sinonimo di forza davvero stimabile
Il grande (in tutti i sensi) Pat Casey alle prese con sovraccarico. Si dice facesse oltre 130 kg di sovraccarico per diverse ripetizioni.
Quanti set e ripetizioni devo fare?
Al solito, impossibile rispondere ad una domanda simile in assenza di contesto, ma in generale possiamo dire che:
a scopo ipertrofico, fra le 8 e le 15 ripetizioni a corpo libero vicini al cedimento muscolare
a scopo di aumento della forza, con sovraccarico e fra le 2 e le 5 ripetizioni
i set possono oscillare fra i 3 ed i 5-6 set
In ottica aumento volume di allenamento, si possono aggiungere i dip dopo la panca piana a corpo libero per lavorare a livello ipertrofico e stimolare aumento della massa muscolare.
Se usiamo i dip in ottica aumento forza, sarebbe utile trattare questo pesante esercizio come un fondamentale, e farlo prima o al posto della panca piana.
Non è infatti facile sovraccaricare i dip quando abbiamo le spalle e pettorali stanchi a causa della panca piana.
Una buona idea è alternare all’interno di un microciclo settimanale una seduta di dip alle parallele a corpo libero ed una di dip con zavorra (sovraccarico), cercando logicamente di aumentare il carico nel tempo.
A proposito, i dips li ho inseriti anche nella mia scheda di allenamento in pieno stile Powerbuilding.
Gironda ti direbbe subito “dips”, ma probabilmente la stragrande maggioranza degli allenatori al mondo il contrario, o “tutti e due”.
In realtà un esercizio non sostituisce pienamente l’altro, anzi, si completano.
Integrare dip, panca piana e le sue varianti e military press ti permetterà di ottenere un upper body forte, grosso e scolpito a dovere.
La variante dei dip alle parallele di Vince Gironda
Come accennavo, Gironda, altrimenti noto come “The Iron Guru” ed allenatore di Arnold, Lou Ferrigno ed altri bodybuilders della golden age, amava questo esercizio.
Ma lo faceva eseguire in maniera particolare:
utilizzo di barre a forma di V, non parallele
gomiti in fuori
punte dei piedi in avanti
Gironda amava il concetto di connessione mente-muscolo, e richiedeva un profondo stretch dei pettorali ad ogni ripetizione.
Dip alle parallele a casa
Un altro elemento a favore dei dips alle parallele è la possibilità di farle anche a casa, con l’attrezzatura giusta.
Ti sconsiglio infatti di fare come molti, ovvero di eseguire i dip fra due sedie.
Attrezzatura giusta, palestra, o piegamenti sulle braccia: evita cose spericolate.
Combinazione Dip / Stazione Ab da montare alla parete
stazione di sollevamento della gamba - per un efficace, allenamento addominali mirati
Stazione Dip: Per petto, spalle e tricipiti
Dip alle parallele per donne
Ricordiamoci che le donne hanno un livello di forza di molto inferiore rispetto all’uomo nella parte superiore del corpo, e per questo motivo i dips risultano particolarmente complessi per le donne, così come la panca piana.
Utilizza questo esercizio come complementare della panca piana per aumentare forza e massa in pettorali e tricipiti, ed avrai transfer sia sulla panca che sulla military press.
Voto all’esercizio: 9
Valutiamo l’esercizio secondo una serie di parametri:
Curva di apprendimento: medio
Aumento tecnica: basso
Aumento mobilità: basso
Aumento forza: elevato
Aumento massa muscolare: elevato
Quantità di muscoli allenati: elevato
Range of motion: elevato
Possibilità di sovraccarico progressivo: elevato
Conclusione sui Dips
Nel caso non si fosse intuito, sono un forte sostenitore dei dip alle parallele, in particolar modo nella variante con sovraccarico.
Che tu sia un bodybuilder, un powerlifter o un powerbuilder, ma anche semplicemente un atleta in generale, non puoi che trarre beneficio da questo esercizio.
Reputo i dips uno dei migliori esercizi in assoluto per la parte superiore del corpo, assieme a:
La panca piana è l’esercizio che rappresenta al meglio l’idea che tutti hanno di bodybuilding.
E’ uno degli esercizi più utilizzati nelle palestre di tutto il mondo, ed a prima vista parrebbe davvero semplice.
Sei sdraiato su una panca con i piedi a terra, afferri il bilanciere con braccia dritte e bloccate, lo porti fino al petto e spingi fino a tornare alla posizione di partenza, mantenendo il sedere ben incollato alla panca.
La panca piana è un esercizio multiarticolare full body, dato che vengono utilizzati muscoli di tutto il corpo per eseguirla: petto, braccia, spalle, ma anche il core e le gambe hanno il loro ruolo nell’esecuzione.
E’ l’esercizio di spinta per eccellenza per la parte superiore del corpo (anche se vecchie glorie ti direbbero che la military press lo è!).
E’ l’esercizio che ti permette di muovere più peso in assoluto, ma non è così intuitivo come sembra: questa guida nasce per spiegarne la corretta esecuzione.
La panca piana, amata da bodybuilders, powerlifters e non solo.
Panca piana muscoli coinvolti
Sono davvero molti i muscoli grandi e piccoli coinvolti nell’esecuzione di una correttamente eseguita panca piana:
pettorali
tricipiti
deltoidi anteriori
dorsali
muscoli della cuffia dei rotatori della spalla
upper back
I pettorali, logicamente, sono il “prime mover”, ovvero il muscolo maggiormente utilizzato nella panca piana, quello che più viene sovraccaricato.
I tricipiti, muscoli estensori del gomito, aiutano la spinta del bilanciere dal petto, e diventano particolarmente importanti nel mid-range ed in fase di chiusura del movimento.
I deltoidi anteriori contribuiscono ampiamente all’esercizio nella porzione più bassa dell’esecuzione, quando il bilanciere tocca il petto e riparte verso l’alto.
L’upper back, fra cui trapezio, romboidi ed altri muscoli piccoli della schiena, contribuiscono in isometria a mantenere un setup stabile e forte, spingendo contro la panca e permettendoci di mantenere il petto alto.
La loro importanza è sottovalutata dalla stragrande maggioranza di persone che eseguono la panca piana.
Meno considerati nella panca sono invece i dorsali, che contribuiscono attivamente nella fase negativa della panca piana a controllare il peso e mantenere la corretta traiettoria del bilanciere oltre al corretto setup, che ci permetterà di imprimere la massima forza in spinta.
Perchè fare la panca piana
La panca è il re degli esercizi per la parte superiore del corpo, e come pochi altri stimola massa e forza.
Ecco perchè farla, correttamente:
Stimola la forza
Aumenta l’ipertrofia (massa)
Aumenta la coordinazione
E’ una delle tre alzate del powerlifting
A nessuno interessa il tuo squat o stacco: tutti ti chiederanno “quanto fai in panca piana”
Innanzitutto, per questioni di sicurezza, è bene eseguire l’esercizio in un rack adeguato con i pin di sicurezza o con uno spotter pronto ad aiutarti nel caso in cui qualcosa andasse storto.
Preparazione: sdraiati sulla panca tenendo addotte le scapole ed alto il petto, con gli occhi sotto al bilanciere. I piedi devono stare saldi al suolo.
Arco: inarca lievemente la schiena mantenendo la normale fisiologia della schiena. Nel powerlifting si usa forzare l’arco: non sei costretto a farlo.
Afferra il bilanciere: con una presa che senti naturale (per adesso) poco più larga delle spalle, stringi forte il bilanciere assicurandoti che la presa sia simmetrica.
Unrack: fatti aiutare da uno spotter o da solo stacca il bilanciere dal rack. Porta il bilanciere sopra di te in linea con le spalle e con i gomiti bloccati.
Inspira: prendi un respiro pieno e trattienilo durante l’esecuzione della ripetizione.
Abbassa il bilanciere: porta il bilanciere verso il petto piegando i gomiti.
Tocca il petto: esegui l’esercizio a rom completo, toccando il petto o fermando il bilanciere al petto (powerlifting).
Spingi: Spingi il bilanciere fino a tornare al punto di partenza, estendendo completamente i gomiti.
In breve, questa è l’esecuzione della panca piana nella sua spiegazione più semplice e veloce. Ma ci sono una quantità considerevole di dettagli, che affronteremo assieme.
Se ti accontenti di un massimale di panca piana attorno ai 70-90kg, puoi fermarti qua.
Se invece sei uno di quelli che vuole davvero migliorare ed ottenere risultati degni di nota, allora preparati mentalmente per una lunga lettura.
Panca piana: il setup ottimale
Mantieni il petto alto e tensione sui dorsali, gomiti bloccati.
Sdraiati sulla panca ed adduci le scapole più che puoi: fingi di dover stringere fortemente un oggetto fra le scapole, e mantieni questa posizione per l’intera durata dell’esercizio.
Mantieni il petto alto, forte e stabile
Salda fortemente i piedi al suolo: non sollevarli per “isolare meglio il petto”. Se vuoi isolare il petto fai altri esercizi, non la panca piana.
Stringi con forza il bilanciere, usando la presa (larga o media) che più senti naturale
Ogni serie necessita di questo setup, che risulta ottimale per ottenere la massima efficienza in spinta.
Se le scapole non sono addotte, perdi kg.
Se il petto è basso o si abbassa durante l’alzata, perdi kg.
Se i piedi si muovono, perdi kg.
Se non trattieni il respiro, perdi kg.
Le cose si sommano: diventa quindi essenziale ottimizzare il setup facendo prove su prove fino a quando il setup stesso non diventi veloce, ripetibile ed efficace.
I gomiti troppo aperti mettono a rischio l’articolazione della spalla.
La fase eccentrica nella panca piana
La posizione dei gomiti gioca un ruolo fondamentale nella panca piana.
Abbassa il bilanciere in pieno controllo del movimento.
Mantieni l’arco naturale della schiena ed attiva i muscoli del dorso mentre scende il bilanciere per rimanere stabile e mantenere la posizione assunta in setup.
Mantieni i gomiti sotto al bilanciere, assicurandoti che non si chiudano eccessivamente, così come non si aprano verso le spalle.
Tocca il petto (tassativo) all’altezza dei capezzoli circa: poco più in basso può andare bene a seconda delle tue leve e del tuo setup iniziale.
Risulta importantissimo abbassare il bilanciere in pieno controllo, in modo tale da poter esprimere la massima efficienza in spinta: non sottovalutare la discesa.
Una discesa del bilanciere in controllo totale dovrebbe durare 1-3 secondi circa: meno di così può portare ad una perdita di stabilità, più a lungo stanca eccessivamente tutti i muscoli della parte superiore del corpo.
Che tu scelga di toccare il bilanciere al capezzolo o poco sotto, assicurati che ogni ripetizione sia uguale a quella precedente e che i gomiti non si chiudano eccessivamente, o tantomeno siano in linea con le spalle.
I gomiti in linea con la spalla aumentano il rischio di infortuni proprio alle spalle.
Non toccare un punto diverso ad ogni ripetizione ma automatizza il gesto.
Ricordati, la forza è una skill, e va’ acquisita col tempo: la ripetibilità del gesto è fondamentale per rendere un’alzata efficiente.
La pausa al petto nella panca piana
Il fermo al petto è stato reso celebre dai powerlifters, che in gara sono tenuti a fermare il bilanciere al petto prima di spingere e concludere l’alzata.
Se sei un powerlifter o qualcuno interessato ad aumentare la forza, leggi questa sezione.
Se sei un bodybuilder alla ricerca della sola massa muscolare dei pettorali, puoi saltare alla sezione successiva.
mentre il bilanciere scende, spingi verso l’alto il petto (senza sollevare i glutei della panca).
una volta toccato il petto, mantieni la tensione e ferma il bilanciere per 1 secondo circa.
spingi con forza il bilanciere e ritorna al punto di partenza.
Esistono diverse scuole di pensiero riguardo il fermo: alcuni coach (Sheiko) consigliano di utilizzare il fermo solo nella prima ripetizione di ogni serie, in quanto solo nella prima ripetizione il setup risulterà perfetto.
Altri la suggeriscono ad ogni ripetizione di ogni serie, altri la programmano come se fosse un esercizio complementare, ed altri ancora la rinnegano completamente.
Se sei un powerlifter, è bene imparare a gestire il carico con il fermo al petto, nel momento in cui in gara verrai testato in quel modo.
Esistono alcune scuole di pensiero che utilizzando il fermo al petto in maniera diversa: lasciano sprofondare il bilanciere sul petto volutamente perdendo la tensione muscolare, per poi ricontrarre tutto e spingere con massima forza.
E’ una variante sconsigliata a chi inizia ed utile solo a panchisti esperti.
Il fermo al petto necessita di coordinazione e stabilità a livello dorsale e toracico.
La fase concentrica nella panca piana
Terminata la pausa, o toccato il petto se sei un bodybuilder, spingi con forza il bilanciere fuori dal petto.
La traiettoria diventa importante: la spinta non deve essere perfettamente verticale e perpendicolare al suolo, come accade nello squat e nello stacco da terra.
Il bilanciere deve muoversi verso l’alto e verso il volto al tempo stesso, in una linea dritta ma non verticale.
Ricorda che tutto questo avviene ancora “in apnea”: stai trattenendo il respiro da inizio alzata per assicurare massima stabilità ed efficienza al movimento.
Al contrario del pensiero comune di effettuare lentamente l’esecuzione, cerca di esplodere fuori dal petto ed accelerare il più possibile durante l’intera alzata.
In questo modo recluterai un maggior numero di motor units ed otterrai aumenti di forza superiori rispetto al panchista al tuo fianco che spinge lentamente il bilanciere.
Logicamente, a carichi alti, il bilanciere si muoverà comunque lentamente, ma non temere: ciò che conta è l’intenzione ed il tentativo di accelerare, non la reale ed effettiva velocità della risalita.
E’ fondamentale anche la sinergia di spinta fra deltoidi, tricipiti e petto: la panca piana è un esercizio multiarticolare che include ed allena molti muscoli della parte superiore del corpo.
I punti deboli nella panca piana
Eseguendo l’esercizio, ed aumentando i pesi nel corso del tempo, ti accorgerai di avere un punto dell’alzata nella quale sei più debole, lo “sticking point”, ovvero il punto dell’alzata nel quale fatichi maggiormente o dove fallisci l’alzata.
Lo sticking point varia da persona a persona, causa differenze di leve, forza, ecc.
Vediamo come affrontare questi punti deboli.
Se ti blocchi al petto col bilanciere..
Moltissimi sono più deboli proprio al petto, e faticano a spingere il bilanciere dopo aver effettuato la pausa.
E’ un problema che si riscontra generalmente meno nei bodybuilders che toccano il petto e ripartono, senza effettuare la pausa.
In questo caso l’inerzia e lo stretch reflex permettono di superare in fretta i primi centimetri dell’alzata.
Questo è uno dei motivi per i quali senza fermo al petto, a parità di peso, riesci ad eseguire diverse ripetizioni in più rispetto alla variante con fermo.
Per chi invece, in ottica powerlifting, utilizza il fermo al petto, essere deboli proprio in spinta fuori dal petto è piuttosto comune.
Ecco quali potrebbero essere le cause:
Deltoidi anteriori deboli: se i primi centimetri sono faticosissimi, è probabile che i tuoi deltoidi non siano forti quanto dovrebbero.
Posizione del bilanciere al petto: se il bilanciere tocca troppo in alto (sopra i capezzoli) o troppo in basso, il movimento risulta meno efficiente.
Mancanza di controllo: anni ed anni di discesa incontrollata non ti permettono di gestire il carico con il fermo.
Come tentare di risolvere il problema:
Maggiore e più frequente esposizione ai fermi al petto, di diversa durata.
Se ti blocchi nella parte centrale del movimento..
Se il punto morto diventa la parte centrale dell’alzata, ovvero dopo aver superato agilmente i primi centimetri di movimento fuori dal petto, e prima della fase finale dell’alzata, i motivi possono essere diversi:
Mancanza di forza del petto: in realtà è un segnale positivo se la parte debole è proprio il petto (lo stai allenando per questo, no?). Tricipiti e spalle in questo range dell’alzata contribuiscono meno del petto, per questo motivo probabilmente hai scoperto una debolezza proprio dei muscoli pettorali.
Traiettoria sbagliata: se stai salendo in linea perfettamente verticale, è probabile che ti bloccherai a mezza alzata. Spingi verso la testa e non solo verso l’alto.
Mancanza di esplosività al petto: se i primi centimetri del movimento vengono eseguiti velocemente e continui a spingere, probabilmente supererai anche la parte centrale del movimento. Se fallisci nell’accelerare al di fuori del petto, il mid-range diventerà un problema enorme.
Come tentare di risolvere il problema:
Diventa più forte di petto: insisti con la panca piana ed esercizi complementari.
Lavora sulla tecnica e nello specifico sulla traiettoria.
Lavora sull’esplosività, cercando di accelerare dal petto per tutta l’alzata fino alla chiusura.
Se ti blocchi in chiusura dell’alzata..
La chiusura è la porzione più facile del movimento per la maggioranza degli atleti.
Dovrebbe essere in assoluto la porzione più semplice dell’alzata: se superi la parte centrale, è estremamente probabile che riuscirai a concludere l’esecuzione.
Non tutti i lifters sono uguali, però, ed alcuni faticano proprio in questo range.
I motivi potrebbero essere diversi:
Mancanza di forza nei tricipiti: questi muscoli vengono abbondantemente utilizzati in questa porzione di movimento.
Gomiti fuori posizione: mentre esegui l’alzata i gomiti devono aprirsi lievemente e puntare in posizione opposta. Se rimangono troppo vicini al corpo e puntano verso il basso, non riuscirai a chiudere l’alzata.
Molti bodybuilders si fermano ad una sola panca piana a settimana.
Se vuoi una parte superiore del corpo molto forte, è bene alzare questa frequenza ad almeno due sessioni a settimana.
Se sei un powerlifter e vuoi una panca piana da più di una volta e mezzo il tuo peso corporeo, è bene prendere in considerazione di eseguire la panca piana tre volte a settimana o più.
Sono molti gli input da tenere a mente quando eseguiamo l’esercizio re per i pettorali, eccone alcuni:
Adduci le scapole
Stai compatto
Stringi forte il bilanciere
Petto alto
Stringi i glutei
Spingi verso la testa oltre che verso l’alto
Esplodi velocemente dopo aver toccato il petto
Come scelgo fra impugnatura stretta, media o larga?
L’impugnatura può variare di molto a seconda dell’atleta, delle leve, dello scopo con il quale si esegue la panca piana.
L’impugnatura stretta si traduce nella panca presa stretta, di cui ho abbondantemente parlato in precedenza.
E’ un ottimo esercizio per spostare il focus dell’alzata sui tricipiti, ma non una scelta ottimale per i pettorali o per esprimere il massimo della propria forza.
Panca piana con impugnatura stretta, per spostare il focus sui tricipiti.
L’impugnatura media è probabilmente la più usata da bodybuilders, ed a giusta causa: include maggiormente i pettorali, si traduce in un range of motion piuttosto lungo, e si è generalmente efficienti con questa grip.
Per costruire massa muscolare sui pettorali è presumibilmente il grip migliore da scegliere.
L’impugnatura media nella Panca Piana, quella che consente il rom completo e maggior sviluppo ipertrofico.
L’impugnatura larga è molto usata dai powerlifters, che la utilizzano anche per accorciare il range of motion, in congiunzione con l’arco lombare forzato ed il petto che va incontro al bilanciere.
Tale impugnatura risulta particolarmente efficace per spostare il maggior numero di kg possibili sul bilanciere.
L’impugnatura larga in panca, la più usata dai powerlifters.
Ti accorgerai che diversi atleti usano grip diversi, a causa della lunghezza dei loro arti superiori, della loro capacità di effettuare l’arco lombare, e dello scopo con il quale eseguono la panca piana.
Ma si potrebbe riassumere con:
panca presa stretta (close grip): focus su tricipiti / forza inferiore
panca presa media (moderate grip): buona forza / ottimo stimolo alla massa muscolare
panca presa larga (wide grip): massima forza / buono stimolo alla massa muscolare
Perchè, in linea teorica, l’impugnatura larga stimola meno l’ipertrofia muscolare del pettorale?
Per il semplice fatto che, se coadiuvato da un arco lombare forzato, il range of motion si accorcia notevolmente.
Sono forte in panca piana?
Per gli uomini, uno standard di forza è sollevare 1,5 volte il proprio peso corporeo come massimale, fermando il bilanciere al petto.
Questa è la base, sono molti gli atleti da tutto il mondo ad ottenere risultati decisamente superiori.
Panca piana: quando aumentare?
Per un novizio è facile, e quindi consigliato, aumentare il peso di seduta in seduta, fino a quando riesce.
Una progressione lineare, semplice ed efficace, è il metodo più rapido per aumentare la forza in panca piana e l’ipertrofia che l’esercizio porta inevitabilmente con sè.
Una volta terminata la progressione lineare del peso, quando non si riesce più ad aumentare con tanta facilità, si può tentare di aumentare il peso una volta a settimana anzichè ad ogni singola seduta.
E’ il principio alla base di metodi come Bill Starr 5×5 o il MadCow, entrambe programmazioni efficaci per aumentare forza e massa una volta che la progressione lineare semplice non funziona più.
Come aumentare di panca piana?
Aumentare il proprio massimale, o comunque in generale la forza in panca piana, è obiettivo comune tra bodybuilders e powerlifters.
Alcuni dei metodi più celebri per diventare forti velocemente, quando si è principianti o intermedi, sono:
Starting Strength
StrongLift 5×5
MadCow
Texas Method
5/3/1 di Wendler
Se sei un bodybuilder, ricordati che il celebre “ciclo di forza” di un mese, a settembre, non ti permetterà di diventare molto forte in questo complesso esercizio.
Diventare forti è un lungo viaggio, non dura una settimana o un mese, e neppure un anno se gli obiettivi sono di una certa portata.
Panca piana senza cedimento
E’ la variante maggiormente utilizzata da powerlifters, che puntano molto sulla frequente esposizione al gesto e conseguentemente raramente si allenano a cedimento.
Allenarsi a cedimento difficilmente ti permette di allenare nuovamente gli stessi muscoli a distanza di un giorno o due.
Sapendo che la panca piana beneficia di un’alta frequenza, allenarla spesso a cedimento diventa un rischio, più che un beneficio.
Se ti alleni in ottica bodybuilding ed alleni il petto una sola volta a settimana, andare a cedimento in panca è consigliato.
Come fare massimale di panca piana?
Per testare il massimale di panca piana assicurati di avere uno spotter affidabile, capace, ed anche forte.
Fai ampio riscaldamento assicurandoti di non sprecare troppe energie.
Poniamo che pensi di poter fare circa 100 kg di massimale, e vuoi essere caldo e pronto per ottenere questa cifra tonda ed ottenibile dalla stragrande maggioranza degli uomini in palestra in tempi non eccessivi.
Fai diverse ripetizioni col bilanciere vuoto, poi sali rapidamente di peso fino a quando li percepisci leggeri, calando di volta in volta le ripetizioni.
Quando sei vicino alla ripetizione target, comincia a fare solo delle singole, assicurandoti che la qualità del gesto sia elevata.
Un approccio potrebbe essere qualcosa di simile:
Riscaldamento generale
Bilanciere 2×10
40 kg x 8
60 kg x 5
70 kg x 3
80 kg x 1
90 kg x 1
Sei pronto per testare i 100 kg di massimale, in bocca al lupo.
Se hai automatizzato il movimento in allenamento, anche il massimale dovrebbe essere tecnico.
A partire da un numero indicativo di ripetizioni con un dato peso, riuscirai ad ottenere una stima piuttosto precisa del tuo massimale.
Come sostituire panca piana?
Verrebbe da dire che non è sostituibile, ma capisco che non tutti abbiano accesso ad iscrizioni in palestra.
Puoi allenarti a corpo libero con piegamenti da terra sulle braccia, dip alle parallele, oppure prendere in considerazione la floor press.
Come fare panca piana a casa?
Vedi sopra.
Oppure, se hai spazio a sufficienza, puoi acquistare una panca piana da tenere a casa ed allenarti in autonomia.
Dove mettere i piedi?
La panca piana va effettuata con i piedi tenuti saldamente al suolo. Non tenerli in aria. Non muoverli.
Non tenerli sulla panca piana.
La panca ed il tuo corpo devono essere stabili e saldi, e non puoi esserlo se i piedi si muovono.
Mantenere i piedi al suolo ti garantirà coordinazione e forza superiore: provare per credere.
Spingere con le gambe contro il suolo agevola l’intera posizione del corpo sulla panca così come la stabilità dell’arco lombare.
Per massimizzare l’ipertrofia di pettorali e tricipiti, mi basta la panca piana?
No.
E’ sicuramente uno dei migliori esercizi per aumentare la massa dei muscoli pettorali e dei tricipiti, ma se vuoi sviluppare al massimo questi muscoli devi allenarli anche con altri esercizi.
Un solo esercizio difficilmente risulterà sufficiente per sviluppare un muscolo al massimo delle sue possibilità: introdurre altri 2-3 esercizi per muscolo può risultare fondamentale.
Attenzione: questo non significa lanciarsi nelle tipiche split in cui eseguiamo 10 esercizi diversi per un solo muscolo, senza mai concentrarci sulla progressione in un esercizio, come spesso vedi fare dal palestrato medio.
Significa piuttosto focalizzarsi principalmente sulla progressione in panca piana per poi “attaccare” il muscolo con un secondo e magari terzo esercizio complementare.
Panca piana o chest press o croci o (inserisci esercizio qui..)
Spesse volte sento porre domande come “panca piana o flessioni”, “panca o chest press”, “panca o croci”.
Se stai cercando di diventare forte e muscoloso, la risposta è sempre e rigorosamente: panca piana.
E’ l’esercizio per eccellenza per la parte superiore del corpo e non può essere neppure paragonato ad esercizi come chest press o croci ai cavi.
Attenzione, non sto dicendo che non siano validi esercizi che non possono avere il loro posto all’interno di una programmazione, ma semplicemente che non possono e non devono essere eseguiti al posto della panca piana.
Se sei un soggetto sano e nulla ti impedisce di eseguirla, punta sempre la maggioranza dei tuoi sforzi sulla panca piana e sul diventare più forte in questa: la massa muscolare verrà da sè.
Panca piana presa senza pollice attorno al bilanciere
Non eseguire l’esercizio in questo modo: hai il pollice opponibile, usalo.
E’ questione di sicurezza: quando le mani sudano ed il bilanciere non ha una zigrinatura adeguata, il bilanciere rischia di scivolare fuori dal nostro palmo.
Il risultato può essere disastroso: afferra il bilanciere con forza e stringilo sempre durante l’intera alzata.
Panca piana senza toccare il petto
Non toccare il petto nella panca piana è generalmente causato da alcuni motivi:
Hai un ego smisurato e non toccare ti permette di usare più kg
Non vuoi diventare forte e muscoloso
Hai visto altri fare così e dato per scontato fosse corretto
Non esistono altri motivi (eccetto la board press!) per non toccare il petto ad ogni ripetizione.
Se sei un bodybuilder puoi evitare il fermo, non puoi evitare di toccare il petto.
Panca piana senza spotter (aiuto)
E’ assolutamente possibile eseguire la panca senza spotter, basta avere misure di sicurezza (per fermare il bilanciere in caso di problemi), o liftare usando il cervello e limitando l’ego.
Se ci si allena da soli, è fondamentale stare estremamente attenti e concentrati ad ogni ripetizione, ed allenarsi principalmente a buffer e non a cedimento.
Panca piana con catene
La panca piana con catene la avrai probabilmente vista fare da molti powerlifters westside.
E’ una tecnica avanzata usata da powerlifters per aumentare il peso durante l’alzata e renderla più instabile e quindi difficoltosa.
Non hai alcun bisogno di allenarti con catene in panca fino a quando non sarai realmente competitivo ed avrai un massimale notevole.
Panca piana e dolori alla spalla
Spesse volte mi sento dire “quando faccio la panca piana mi fa male la spalla”.
Non sono un medico, e ti consiglio di farti vedere proprio da un medico sportivo.
In ogni caso, se utilizzi il setup ottimale, adduci le scapole e segui una traiettoria verso la testa mentre spingi verso l’alto, difficilmente dovrebbe causarti dolore.
Assicurati che le scapole siano addotte e che il peso non graviti sulle spalle.
Panca piana per donne
Assurdo pensare che per le donne debba funzionare in maniera diversa.
Poche donne in palestra si cimentano in questo esercizio, sbagliando.
Anzi, essendo particolarmente deboli nella parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore, le donne dovrebbero avere alta considerazione di questo esercizio per costruire un tronco e braccia forti e resistenti.
Che ne dici della panca inclinata?
La panca inclinata è una valida variante della panca piana, sicuramente più utile ed utilizzata da bodybuilders che da powerlifters.
In ambito bodybuilding viene utilizzata, nel powerlifting quasi mai.
Non la reputo fondamentale ma può avere una sua posizione in ottica bodybuilding.
La panca piana è imprescindibile?
Vuoi una parte superiore del corpo ed un petto forte e sviluppato?
Allora perchè non eseguire il re degli esercizi che ha proprio i muscoli pettorali come focus?
Panca piana al multipower
Non farla.
Impara ad eseguirla correttamente senza che una macchina faccia tutto il lavoro al posto tuo.
E la panca a presa inversa?
Nella panca piana a presa inversa toccherai con il bilanciere più in basso rispetto alla presa classica.
Con questa variante attiverai maggiormente il petto alto e sentirai parte del carico anche sui bicipiti, cosa che non avviene nella presa classica.
Per chi accusa dolori alla spalla durante l’esecuzione della panca, questa può essere una valida alternativa grazie all’extrarotazione proprio della spalla.
Per altri, invece, la presa inversa risulta fastidiosa sui polsi, che vengono maggiormente stressati in questa posizione.
Può quindi essere una valida alternativa in particolar modo per bodybuilders o powerlifters in cerca di ipertrofia specificatamente nella parte alta dei muscoli pettorali, o per chi ha lievi fastidi alla spalla e si trovano più comodi con questa presa.
N.B Se non hai sbloccato il contenuto hai perso tantissimo materiale!
Voto all’esercizio: 10
Curva di apprendimento: elevato
Aumento tecnica: elevato
Aumento mobilità: medio
Aumento forza: elevato
Aumento massa muscolare: elevato
Quantità di muscoli allenati: elevato
Range of motion: elevato
Possibilità di sovraccarico progressivo: elevato
Conclusione
La panca piana è uno degli esercizi migliori che tu possa eseguire in palestra per incrementare forza, coordinazione, esplosività e massa muscolare della parte superiore del corpo.
Eseguirla correttamente ti darà enormi benefici.
Press!
Scopri la mia scheda di specializzazione in panca piana.
12 settimane di specializzazione per aumentare la forza in Panca Piana.
Scegli la scheda più adatta a te in base al tuo rapporto massimale / peso corporeo.
La panca presa stretta è una delle varianti della panca piana maggiormente utilizzata dai powerlifters, in particolare da quelli americani, per rendere tricipiti e deltoidi anteriori forti e stabili durante la panca piana.
E’ un esercizio pesante con benefici anche per bodybuilders ed atleti che vogliono migliorare la forza, massa ed esplosività dei tricipiti.
Sono diversi i motivi per includere la panca a presa stretta all’interno della programmazione, in particolar modo se sei un powerlifter o un bodybuilder con tricipiti carenti:
focus su tricipiti
lavoro tecnico
aumento forza del tricipite
aumento ipertrofia muscolare del tricipite
aumento frequenza panca piana (con stress inferiore)
transfer sulla panca piana
Come fare la panca a presa stretta
Assumi il setup della panca piana
utilizza una presa stretta (larghezza spalle)
adduci le scapole
stringi il bilanciere
stabilizza il tronco
piedi a terra ben fermi
scendi col bilanciere fino al petto
mantieni i gomiti stretti vicino al corpo
esplodi verso l’alto con forza e vigore
Panca presa stretta, esecuzione in video
Ecco un mio video nel quale eseguo la panca presa stretta (sì, per “presa stretta” si intende così, in realtà, NON mani a distanza 5 centimetri come generalmente vedi fare in palestra..)
A post shared by Nicholas Rubini (@nicholasrubini.it) on
Quanti sets e quante ripetizioni devo fare?
In ottica bodybuilding e ricerca di massa muscolare più che di forza, consiglio di stare su ripetizioni medio alte per costruire un tricipite grosso e resistente.
Fra gli schemi più utilizzati cito:
3×8
3×10
3×12
Non andrei oltre le 12 ripetizioni con alcun esercizio pesante, che sia panca piana, squat, rematori e similia.
Quando c’è di mezzo un bilanciere, starei sempre su ripetizioni basse o medie, senza eccedere.
Se vuoi aumentare il volume totale di lavoro, allora:
4×8
4×10
4×12
Sicuramente i tricipiti cresceranno.
Se invece sei un powerlifter e vuoi rafforzare i tricipiti con lo scopo di migliorare la panca piana, mi allenerei con ripetizioni medio basse o basse:
3×3
4×3
3×5
3×6
A seconda della fase di volume o di intensità sceglierei fra uno di questi semplici schemini.
Personalmente aggiungo un 3×3 di panca presa stretta dopo la panca piana in fase di intensità: se sono in fase volume/ipertrofia invece generalmente opto per un 3×6 o qualcosa in più.
Se la differenza di forza fra panca piana a presa larga e panca presta stretta è molto pronunciata, significa che hai i tricipiti deboli, e che dovresti focalizzarti su questo complementare.
Esempio pratico:
se in panca piana il tuo massimale è attorno ai 110kg, con panca presa stretta non dovresti essere lontano dai 100kg.
Se ti aggiri attorno ai 70-75 kg, la disparità con la presa larga è enorme e significa che il tricipite è il tuo punto debole, e che presumibilmente sta limitando la tua panca piana.
Hai appena scoperto il tuo “weak link”, l’anello debole dell’alzata.
Panca presa stretta o larga
Come ormai avrai intuito, una non pregiudica l’altra: allenale entrambe per ottenere una muscolatura ed una forza più bilanciata.
Puoi separarle o anche allenarle nella stessa seduta.
Personalmente, spesse volte faccio, in ordine di esecuzione:
panca piana presa larga
squat o stacco
panca a presa stretta
Questo mi permette di:
arrivare fresco alla panca presa stretta, grazie al riposo della parte superiore del corpo dovuto allo squat o stacco
aumentare il volume di lavoro della panca piana (per quanto stretta sia la presa, anche il petto lavora nuovamente)
Nessuno però vieta di allenare un giorno la panca piana a presa larga, ed un secondo giorno la panca piana a presa stretta con bilanciere.
Errori comuni nell’esecuzione della panca presa stretta
Utilizza lo stesso setup delle distensioni su panca piana, variando solamente la presa ed accentuando meno l’arco lombare.
Non aprire i gomiti, tienili vicino al corpo.
Non utilizzare una presa troppo stretta, o i tuoi polsi pagheranno le conseguenze.
Una presa con le mani a larghezza spalle o anche un poco più larghe andrà benissimo.
La traiettoria del bilanciere deve essere uguale per ogni ripetizione.
Varianti della panca presa stretta
diverse prese lievemente più larghe o strette
con manubri (eviterei..)
touch & go (tocca il petto e risali)
con fermo (mantieni tensione e ferma il bilanciere al petto per 1 secondo o più)
Se fallisci l’alzata all’inizio..
Potrebbero essere diversi motivi:
setup sbagliato o perdita di stabilità
deltoidi anteriori e pettorali deboli
Se fallisci l’alzata in chiusura..
Mi dispiace, hai scoperto il tuo anello debole: i tuoi tricipiti.
Come rendere forti i tricipiti oltre alla panca presa stretta
Altri complementari da utilizzare per aumentare la forza dei tricipiti sono:
Vedi tu, per me preferire la french press alla panca piana, in ogni sua forma, è non capire la gerarchia degli esercizi da palestra.
La french press è un esercizio secondario, di isolamento, con cui caricare poco, che ha sicuramente il suo valore ed il suo posto nell’allenamento dei tricipiti.
La panca piana, che sia a presa stretta o meno, è un esercizio fondamentale e multiarticolare imprescindibile.
Nel dubbio, diventa forte: molto forte. Diventare forti tende a curare la maggior parte delle cose nell’allenamento. E nella vita. (Jim Wendler)
Ma non è meglio fare “esercizio X” ?
Se X = esercizio di isolamento, la risposta è NO.
La panca a presa stretta costruisce tricipiti forti e grossi, fare un 3×15 ai cavi può essere utile a livello ipertrofico, non a livello atletico e di forza.
Voto all’esercizio: 8
Curva di apprendimento: medio
Aumento tecnica: medio
Aumento mobilità: basso
Aumento forza: elevato
Aumento massa muscolare: elevato
Quantità di muscoli allenati: elevato
Range of motion: elevato
Possibilità di sovraccarico progressivo: elevato
Conclusione sulla panca presa stretta
La panca a presa stretta è una variante delle distensioni su panca piana estremamente utile per chi ha il petto forte ma è debole di tricipiti e fatica a chiudere l’alzata.
Includerla nella tua programmazione può essere di enorme aiuto sia per lo sviluppo muscolare delle tue braccia che per aumentare la tua forza ed il tuo massimale in panca piana.
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